sabato 29 marzo 2014



Malocclusione e disturbi alla vista

L'asimmetria inficia sulla visione


La non perfetta aderenza dell’arcata dentale superiore con l’arcata dentale inferiore non è solo un problema estetico. Tra le varie complicanze della malocclusione probabilmente l’alterazione del sorriso e la conseguente imperfezione estetica è quella meno rilevante dal punto di vista delle implicazioni sulla salute di tutto il corpo. 

L’arcata dentale è parte essenziale del cranio. Se si prende nel suo insieme il cranio è un sistema dotato di resistenza cioè di un certo grado di elasticità che è in grado di compensare alcuni stress a cui è sottoposto. La malocclusione è uno di questi stress che, se non è grave, può essere sopportato dal cranio senza che si avvertano disturbi nel resto del corpo.

A volte, però, anche piccoli squilibri nella posizione dei denti che impediscono loro di combaciare correttamente, oppure l'alterazione o la presenza di rapporti scorretti di lunghezza fra le ossa mascellari, mandibolari e palatali, possono produrre gravi squilibri sull'assetto delle ossa del cranio.

Ciò provoca lo sviluppo di tensioni dei muscoli masticatori che può sfociare in mal di testa  spesso si presentano anche problemi alla vista, in particolare problemi di messa a fuoco, che a loro volta possono diventare causa di mal di testa innescando così un circolo vizioso

Questi vari disturbi sono collegati tra loro da un elemento: l’infiammazione del nervo trigemino.

Molte trigeminalgie sono di origine malocclusiva. Il nervo trigemino non innerva solo la mandibola (con il ramo mandibolare), la mascella (con il ramo mascellare) ma anche lo zigomo, l’occhio e l’orecchio (con il ramo oftalmico). Le fibre sensitive del nervo trigemino raccolgono le sensazioni a livello della faccia e le portano, tramite una rete composta di tre neuroni, alla corteccia sensitiva dove gli stimoli vengono integrati. È stata, infatti, da tempo dimostrata l’esistenza di rapporti tra le terminazioni nervose del nervo trigemino e i primi plessi cervicali tanto da far supporre l’esistenza di vie nervose che convergono a livello del nucleo spinale. 


In caso di malocclusione e conseguente infiammazione del nervo trigemino la capacità di percepire le sensazioni può essere alterata e si possono generare sindromi algico-posturali.                              

..................................................................

Su Medicitalia.it, alla richiesta di un utente circa le connessioni tra malocclusione e disturbi alla vista, tale è stata la risposta di uno specialista in odontostomatologia:

"Gentile paziente,
rispondo al suo quesito dicendole che tempo fa e' stato fatto uno studio che ha dimostrato che alcune malocclusioni dentarie possono portare, per effetto della compensazione, alla perdita del piano bipupillare e quindi ad influire sulla vista [...]"
 ......................................................................

Possibili cause di una disfunzione visiva:  
  • guardare intensamente e per molto tempo da troppo vicino (l’occhio è nato per guardare lontano),
  • traumi cranici, 
  • tensioni anomale del collo
  • problemi dell’ATM o dei denti
  • alterazioni posturali che risalgono fino al collo, 
  • alterazione della forma del cranio, problemi neurologici.

Il collo e gli occhi agiscono in sinergia per volgere lo sguardo e catturare il target, ovvero per poter guardare da un lato quando gli occhi si orientano in quella direzione vengono coordinati da movimenti dei muscoli del collo. Ciò significa che una eventuale rigidità del tratto cervicale della colonna vertebrale pregiudica in parte la possibilità di uno sguardo rapido e può causare occhio arrossato o fotofobia.


 
Fonte:

martedì 25 marzo 2014

L’occlusione: Chiave della salute

Articolazione OAA = Occipite Atlante Asse


Il rachide cervicale superiore (OAA) è importantissimo per la nostra buona salute. L’atlante, fra questi tre, assolve ad un ruolo primario nell’equilibrio della struttura. Il suo corretto allineamento nell’articolazione OAA influisce su tutto l’intero midollo spinale, dei nervi emergenti e della sistema cranio-vertebrale.

L’articolazione OAA è vitale per la nostra salute e la maggior parte delle persone ha un disallineamento di essa.

Una malocclusione è in grado di determinare disequilibrio in essa, manifestando lo spostamento della testa rispetto al centro dell’OAA. Tutti i muscoli del collo saranno disallineati e contratti, limitando le trasmissioni nervose tra cervello e corpo. Tutto ciò se trascurato, nel tempo, causerà dolori e sintomi tra i più disparati.

Purtroppo, la maggior parte delle persone soffre di questo disallineamento senza esserne a conoscenza. Le cause possono essere tra le più svariate, ma quello che a noi interessa è la  malocclusione, che persiste e fa persistere tale disallineamento. Agendo sull’occlusione, noi siamo in grado di reinformare tutto il sistema cranio-vertebrale

E’ importante ribadire che il disallineamento dell’OAA precede sempre la comparsa dei sintomi clinici. E’ la compressione indotta sia a livello nervoso che vascolare che può causare il malfunzionamento del tronco encefalico, che controlla le funzioni cardiorespiratorie. Inoltre, nel forame magno passano quattro nervi cranici fondamentali: IX°, X°, XI° e XII° (glossofaringeo, vago, accessorio spinale e ipoglosso).

Ogni distorsione nell’OAA , indipendentemente da come sia avvenuta, limita e distorce i messaggi fra cervello e corpo. La testa ha come imperativo l’allineamento sul rachide cervicale superiore, in asse ortogonale con il piano bipupillare e l’otovestibolare, per mantenere un perfetto equilibrio e la corretta comunicazione cervello-corpo.

Una distorsione dell’OAA genera vari disturbi: dalla rigidità nucale alla cervicoalgia, nervi spinali e cranici intrappolati, dolori alle articolazioni del corpo, sindrome della gamba corta, continua pressione sul midollo spinale, disturbi dell’equilibrio, acufeni, vertigini, ecc.



A livello internazionale, vari ricercatori hanno ormai da tempo attribuito alla correzione della  distorsione del rachide cervicale superiore benefici sulla salute in generale ed in particolare sulle più svariate e remote patologie disfunzionali.

Segue un nutrito elenco da memorizzare tanto è importante il beneficio che se ne può trarre dal corretto trattamento della distorsione del rachide cervicale superiore. Dalla letteratura scientifica, è stato estrapolato il seguente elenco di sintomi che ne possono beneficiare:
  • Allergie, 
  • Asma, 
  • Attacco epilettico, 
  • Deficit di attenzione, 
  • Depressione, 
  • Disordini organici, 
  • Dolore cronico, 
  • Costipazione, 
  • Diabete, 
  • Disturbi del sonno, 
  • Disturbi mestruali, Colpo di frusta,
  •  Dolore alcollo, al braccio, alla gamba, alla bassa schiena, alle spalle, 
  • Artrite reumatoide, 
  • Ernia discale, 
  • Mal di schiena,
  •  Dolore all’anca, 
  • Mal di testa, 
  • Cervicale, 
  • Formicolio e parestesia degli arti, 
  • Dorsoalgia, 
  • Sbandamento, Vertigine, 
  • Nevralgia del trigemino, 
  • Torcicollo,
  • Sindrome dell’ATM, 
  • Muscoli contratti, 
  • Tendinite, 
  • Febbre da fieno, 
  • Difficoltà di apprendimento,
  • Dislessia, 
  • Distonia, 
  • Infezioni occhio ed orecchio, 
  • Paralisi cerebrale, 
  • Problemi dello sviluppo infantile,
  • Sindrome della fatica cronica, 
  • Problemi digestivi, 
  • Enuresi notturna, 
  • Problemi cardiaci,
  • Pressione alta, 
  • Sinusite, 
  • Scoliosi, 
  • Visione scarsa, 
  • Morbo di Parkinson, 
  • Febbre, 
  • Fibromialgia,
  • Infertilità, 
  • Neuropatia.

Tutti questi sintomi possono beneficiare, in quanto il cervello è un computer che controlla emonitorizza costantemente tutte le funzioni del corpo. Tutti messaggi che arrivano e partono dal cervello passano attraverso una piccola area delicata, che si trova esattamente nell’articolazione
OAA. Questa nel percorso dei nervi è sicuramente l’area più critica.

Per cui, una distorsione dell’OAA, trascurata nel tempo, causa dolore e sintomi differenti, che prima o poi si manifesteranno a livello clinico, ossia consapevole. Tutto dipende dall’incapacità che si determina nella comunicazione fra cervello e corpo causa la distorsione.


Tutti i problemi di salute suddetti peggioreranno fino a quando permarrà la distorsione dell’OAA. Il segreto per mantenere la migliore qualità di vita è controllare la eventuale distorsione e correggerla

Riequilibrando l’OAA, testa e collo tornano ad essere fisiologicamente allineati e funzionalmente efficienti, ripristinando l’equilibrio del corpo e riattivando una comunicazione efficace fra cervello e tutto il resto del corpo.



Non appena la correzione dell’OAA è effettuata i muscoli cominciano a rilassarsi, il sangue ossigenato circola maggiormente, il sistema immunitario riprende vigore, ripristinando il naturale processo di autoguarigione del corpo. Questo si mantiene fino a che resta allineato il rachide cervicale.

Sono possibili alcune reazioni post-trattamento, come: qualche giorno di astenia e stanchezza, tensioni muscolari o dolori alla nuca, alla schiena, o nella zona lombare, dolori alle articolazioni delle ginocchia o dell’anca, quasi tutti causati dal cambio di carico dovuto all’aggiustamento del bacino, prima inclinato. Tali reazioni sono transitorie e segnalano la comparsa della nuova e corretta posizione acquisita dal nostro asse portante.

L’allineamento dell’articolazione OAA è una delle chiavi per vivere in piena salute.

 





















Fonte:
- Articolo scritto da Angelo Bernardis, Medico Chirurgo  Specialista in Odontostomatologia.

Prevenzione 

delle malocclusioni dalla nascita all’adolescenza

Linee Guida 

INTRODUZIONE 

Il corretto sviluppo della dentizione decidua e mista è fondamentale per la salute orale dei soggetti in età pediatrica, poichè contribuisce ad una occlusione stabile, funzionale ed esteticamente armonica. L’identificazione e la valutazione, in termini di frequenza, durata ed intensità delle cause che determinano malocclusione (cattiva occlusione) dovrebbero essere effettuate il prima possibile.
Se vi è indicazione, è necessario intervenire, eliminando le cause e informando subito i genitori sulle possibili conseguenze (Guideline of management AAPD).

La diagnosi precoce ed il relativo trattamento di una malocclusione conducono a benefici a breve e a lungo termine. L’ortodonzia, o ortognatodonzia, si occupa di prevenzione, diagnosi e trattamento delle malocclusioni che possono manifestarsi come anomalia di posizione e di sviluppo di denti, mandibola e mascellare superiore.

E’ difficile definire la percentuale di diffusione dei disturbi ortodontici: si può affermare che il 46% dei soggetti è caratterizzato da neutrocclusione (National Center for Health Statistics, An assesment of the occlusion of teeth of children and youths 12-17 years), ma è pur vero che tra questi vi sono coloro che hanno denti non allineati e per ragioni estetiche possono richiedere il trattamento.

I principali obiettivi del trattamento ortodontico sono: una funzione masticatoria efficiente, un corretto allineamento dei denti ed una buona estetica del sorriso e del viso. 

I fattori che causano le malocclusioni sono numerosi ed associati. Essi possono essere ereditari e ambientali e dipendere dal periodo di insorgenza, dalla frequenza e dall’intensità dell’abitudine viziata. 
  • Tra i primi l’affollamento dentario, i diastemi interdentali, i dentisoprannumerari, le agenesie, crescita parziale dei mascellari e le sindromi malformative
  • Tra i fattori ambientali possiamo annoverare i vizi orali, la postura linguale anomala, la respirazione orale, i traumi ai denti ed al viso, la perdita prematura dei denti decidui o permanenti.

Le malocclusioni sono classificate in modo complesso ed articolato, tenendo conto dellecaratteristiche scheletriche (tabella. 1) ed occlusali (tabella. 2).


Tabella 1: Classificazione dei rapporti scheletrici
  • CLASSE I:  Corretto rapporto tra mascellare superiore e mandibola.
  • CLASSE II: Il mascellare superiore si trova collocato troppo in avanti o la mandibola troppo indietro o entrambe le condizioni associate.
  • CLASSE III: La mandibola è posizionata troppo in avanti o il mascellare superiore troppo indietro o entrambe le condizioni associate.

 Tabella 2: Definizione di alcune malocclusioni

  • MORSO APERTO: In occlusione, i denti posteriori sono a contatto, mentre gli anteriori rimangono distanziati.
  •  MORSO PROFONDO: In occlusione, gli incisivi superiori coprono eccessivamente quelli inferiori.
  •  MORSO CROCIATO: In occlusione, alcuni denti superiori chiudono all’interno dei rispettivi denti inferiori con possibile deviazione della mandibola ed asimmetria facciale. Può essere mono o bilaterale.
  • AFFOLLAMENTO: I denti sono sovrapposti, in genere perché l’osso di supporto è piccolo o i denti sono larghi. In questi casi è frequente che alcuni denti non trovino lo spazio necessario per erompere in arcata (denti inclusi).


 Nell’ambito dei routinari controlli pediatrici è necessario che eventuali disarmonie dentali e/o scheletriche vengano intercettate. I soggetti potranno essere inviati all’odontoiatra pediatrico. La necessità di intervento varia a seconda dell’ età del bambino e dello sviluppo dell’apparato stomatognatico. La dentatura del bambino è in continua evoluzione; per questo motivo la valutazione deve essere ripetuta ad intervalli periodici.


Volendo schematizzare, secondo un criterio cronologico in base all'età del bambino, si possono distinguere 3 periodi evolutivi:
  1. dalla nascita a 3 anni – L'allattamento materno ha un'azione favorevole sullo sviluppo delle ossa del viso, svolta dalla muscolatura durante la suzione. Dopo lo svezzamento, durante l'eruzione dei denti decidui, il passaggio ad un’alimentazione solida facilita un armonico  sviluppo delle arcate.
  2. da 4 anni a 6 anni - In questo periodo bisogna prestaremassima attenzione alla dentatura decidua ed allo sviluppo dei mascellari, soprattutto per intervenire su alcuni fattori eziologici di malocclusione (succhiamento del dito o succhietto, respirazione orale e postura linguale anomala).
Queste alterazioni funzionali modificano l'equilibrio neuromuscolare; il danno che possono provocare dipende da intensità, direzione e durata delle forze applicate. Sono responsabili dell'insorgere della malocclusione o dell'aggravamento della stessa, mentre la loro eliminazione precoce può ripristinare le normali condizioni occlusali. 

La deglutizione avviene normalmente con le arcate dentarie in occlusione, labbra a contatto, muscolatura periorale a riposo e lingua poggiata alla volta palatina. Nel neonato, la mancanza dei denti viene compensata dalla lingua che si interpone tra le gengive. Con il completamento della prima dentizione, questo tipo di deglutizione, chiamata infantile, si modifica. Se l'interposizione linguale perdura, è frequente il riscontro di morso aperto. 

La respirazione orale può essere dovuta ad un vizio orale, oppure al fatto che le prime vie aeree superiori sono ostruite. Il soggetto respiratore orale, per lo stato di tensione delle guance, va incontro ad un restringimento del palato; inoltre, la lingua, per consentire la ventilazione, assume una posizione bassa sul pavimento orale, non svolgendo alcuna azione di modellamento sul mascellare. Il sigillo orale anteriore non viene mantenuto dalle labbra, il che consente lo sventagliamento degli incisivi superiori.


     3. dopo i 6 anni - Il bambino presenta una dentizione mista che si protrarrà fino al completamento della dentatura permanente (12-13 anni). L’eruzione dei denti permanenti in sostituzione dei denti da latte è da seguirsi con particolare attenzione. La presenza dei denti da latte deve essere tutelata il più possibile fino all’età fisiologica di permuta: per esempio, la perdita o estrazione precoce dei canini da latte mandibolari provoca, nonostante il miglioramento dell’affollamento degli incisivi permanenti, una significativa perdita di spazio in arcata, imputabile prevalentemente all’avanzamento molare (Kau et al., 2004). 

Al riguardo, è importante sottolineare che la patologia cariosa può essere responsabile di patologie ascessuali in grado di incidere sulla permuta e formazione del corrispondente elemento permanente. I genitori devono, dunque, essere puntualmente informati sulla
necessità di curare e prevenire la patologia cariosa dei denti decidui, affinché mantengano la propria integrità anatomica fino al completamento della permuta (Sayin et al., 2006). 

Il bruxismo, ovvero l’abitudine di stringere e sfregare i denti durante le ore notturne e diurne, è assai diffuso nella prima infanzia e, fino alla precoce dentizione mista, è da considerarsi come parafisiologico. L’eziologia comprende sia fattori centrali ed emotivi, sia fattori morfologici come malocclusioni e ipertono muscolare. Il bruxismo giovanile è una condizione autolimitante, che non evolve necessariamente nel bruxismo dell’adulto. Tale disfunzione assottiglia lo smalto dei denti per usura, determina dolore ai muscoli masticatori e disfunzioni temporo-mandibolari. Il bruxista dovrebbe essere inviato allo specialista in caso di usure dentali con compromissione severa dell’integrità delle corone, comparsa di sensibilità o grave perdita di dimensione verticale posteriore. Dall’inizio della dentizione mista in avanti il bruxismo inizia una progressiva riduzione. Il suo persistere oltre il termine della permuta della dentizione permanente, in assenza di usure dentali patologiche o dolore muscolari facciali, è da considerarsi una problematica di interesse psicologico, più che odontoiatrico. Le possibili opzioni nella gestione del bruxismo sono terapia cognitivo comportamentale del soggetto e dei genitori, placche occlusali e terapie psicologiche (Guideline of management AAPD). 
 


RACCOMANDAZIONI

Raccomandazione 1


Incentivare l’allattamento al seno, al fine di favorire un corretto sviluppo dei mascellari.

Forza della raccomandazione B
Grado dell’evidenza III

L’allattamento artificiale può favorire le malocclusioni, se associato a suzione non nutritiva o patologie otorinolaringoiatriche. In particolare, l’allattamento artificiale da solo o in associazione a rinite allergica ha effetto sulla crescita del mascellare superiore (VazquezNava et al., 2006).
Adeguata competenza labiale, corretta postura linguale, la respirazione nasale e i corretti diametri traversi del palato sono invece correlati all’allattamento naturale (Carrascoza et al., 2006; Viggiano et al., 2004). E’importante sottolineare, inoltre, come i soggetti allattati artificialmente possano sviluppare più frequentemente abitudini di suzione non nutritiva. La suzione non nutritiva, insieme
alla rinite allergica, sembra essere il più importante fattore per lo sviluppo di un morso crociato posteriore nei bambini di età inferiore a 5 anni (Vazquez-Nava et al., 2006).

Raccomandazione 2



Adottare misure atte a disincentivare la suzione non nutritiva dopo i 2 anni, per interromperla entro l’anno successivo.

Forza della raccomandazione A
Grado dell’evidenza I

La suzione non nutritiva è rappresentata dal succhiamento del pollice - o di altre dita - del succhietto,
del labbro e della lingua. E’ estremamente diffusa nell’infanzia, tanto da ritenersi normale. Se si prolunga oltre i 3 anni può causare malocclusioni, quali morso aperto anteriore, morso incrociato posteriore e seconda classe molare (Poyak, 2006; Zardetto et al., 2002; Peres et al., 2007). 

Per indurre la cessazione del vizio è inizialmente suggeribile la terapia cognitivo comportamentale:
consigliare al genitore di non rimproverare il bambino mentre succhia, piuttosto lodarlo quando non lo fa. Le modalità di trattamento possono comprendere assistenza psicologica per i bambini ed i genitori, terapia miofunzionale o terapia con dispositivi ortodontici.




Raccomandazione 3

I bambini con respirazione prevalentemente orale e mascellare superiore contratto traggono beneficio da espansione ortopedica del mascellare.

Forza della raccomandazione A
Grado dell’evidenza II

I soggetti respiratori orali mostrano seconda classe scheletrica, contrazione dei diametri trasversi del mascellare superiore (palato ogivale), retroinclinazione degli incisivi mascellari e mandibolari, aumento dell'altezza facciale anteriore e angoli mandibolari più ampi. Causa di tale correlazione è la postura bassa della lingua e l’ipotonia dei muscoli facciali conseguente alla respirazione orale. 

I soggetti con apnee notturne  ed i cosiddetti respiratori orali nutrono beneficio dall’espansione ortopedica del mascellare, anche in assenza di altra alterazione funzionale o anatomica (Pirelli et al., 2005). Se quest’ultima è, però, presente, va trattata. L'espansione della sutura palatina, infatti, in assenza di ipertrofia adeno-tonsillare o altra patologia limitante la respirazione nasale, è in grado di ripristinare il normale flusso aereo nasale (Ung et al., 1990).


Raccomandazione 4

Monitorare i pazienti con postura bassa ed anteriore della lingua, al fine di prevenire il
morso aperto
dento-alveolare ed eccessiva crescita mandibolare.

Forza della raccomandazione B
Grado dell’evidenza III

Una posizione bassa ed anteriore della lingua determina morso aperto anteriore, altera in eccesso la crescita mandibolare, provoca difficoltà nel linguaggio e un’alterata protrusione degli incisivi mascellari. Le forze intermittenti della lingua sui denti (deglutizione atipica) non determinano sequele negative (Guideline of management AAPD). Nella prima fase di dentizione mista, i soggetti con morso aperto utilizzano una larga area della lingua per ottenere una deglutizione efficace, al contrario dei soggetti con deglutizione fisiologica che mostrano un impegno linguale puntiforme sul palato (Kikyo et al., 1999; Kawamura et al., 2003; Niikuni et al., 2004). 

Nei soggetti con morso aperto sia il dorso, sia la punta della lingua risultano posizionati anteriormente e inferiormente nello stadio di riposo e durante la fase di formazione di pressione negativa della deglutizione. La durata del contatto linguapalato durante la deglutizione varia nei soggetti ed è correlata alla morfologia occlusale e facciale (Ichida et al., 1999).



 

Fonte:

Malocclusione e psiche

Quando i denti comandano la mente

La malocclusione influenza la psiche ma non allo stesso modo in tutti i soggetti, così come non altera il corpo della gente alla stessa maniera.

I condili e il collo malposizionati influenzano non solo la sfera emotiva ma possono incidere anche su alcuni aspetti della personalità, quale ad esempio l’emotività, la sensibilità, le paure, le ansie, rendendo il maloccluso insicuro, suscettibile, nevrotico, introverso. 

Tuttavia la conseguenza negativa di cui risente maggiormente la psiche risulta essere una forma cronica di pessimismo ingiustificato, che è visto dal maloccluso come una dote mentale e non come una conseguenza negativa di una malocclusione della quale non si rende conto. 



Sebbene tale patologia possa influire negativamente su alcuni lati della personalità accentuandoli, a volte il portarli all’eccesso si rivela fruttuoso. Infatti la persona intelligente malocclusa ha un’ attività cerebrale intensa e una maggiore capacità di critica e di ragionamento rispetto alla persona ben occlusa. Questa vive con maggiore ottimismo, con minore emotività tanto che tende più al riso che al pianto anche in momenti di particolare tensione psicologica.

Una volta eliminata la disfunzione il soggetto ben bilanciato non piange più, non è ansioso, è portato al sorriso abituale che diventa un atteggiamento muscolare automatico del suo viso; così che perde la faccia cupa dei malocclusi che per sorridere devono compiere un deciso sforzo muscolare e tende all’ euforia, perché si sente in una situazione di benessere fisico permanente

Può accadere che all’inizio il riabilitato rimanga un po’ disorientato, perché si ritrova un carattere ben diverso rispetto a prima ed è dispiaciuto di aver perso quell’attività psichica continua che lo faceva sentire "intelligente". 

In un secondo tempo però, tende a svilupparsi in un’altra direzione, si sente libero, equilibrato e ben in salute, quindi tende ad allacciare rapporti piu’ cordiali anche nell’ ambiente di lavoro, in quanto sa valutare con maggiore obiettività le situazioni e le personalità che lo circondano, perché è ben padrone dei propri nervi.




La malocclusione si ripercuote anche sulla vascolarizzazione e sull’ ossigenazione; il miglioramento di queste in seguito alla riabilitazione dovrebbero perfezionare la risposta inconscia del sistema nervoso e rallentare l’invecchiamento organico, sconfiggendo parzialmente i "malesseri della vecchiaia" dovuti alla mandibola sbilanciata, ad esempio:
  
  • le artrosi e le deformazioni collegate;
  • il mal di schiena, le scoliosi, le ernie cervicali e lombari; 
  • la camminata instabile; 
  • la pesantezza delle gambe; 
  • le emicranie; 
  • i fastidi a occhi, orecchie, naso; 
  • il senso di freddo a mani, piedi, naso, testa; 
  • la lacrimazione eccessiva o insufficiente; 
  • le tachicardie, le aritmie; 
  • le demenze senili transitorie; 
  • la ripetizione di concetti negativi; 
  • il pessimismo; 
  • la difficoltà ad alimentarsi e i disturbi alimentari psicogeni; 
  • l’osteoporosi da inattività; 
  • i comportamenti autodistruttivi e il disagio psichico; 
  • le deviazioni mentali e le perversioni; 
  • il masochismo, alcune forme di depressione che portano al suicidio; 
  • le fobie, l’ansia irrefrenabile che porta in alcuni soggetti al vizio del fumo, o alla masticazione perenne del chewing-gum; 
  • il nervosismo cronico; 
  • la logorrea.




Fonte: